Castelgiorgio: un borgo umbro poco conosciuto

Castel Giorgio è un piccolo comune dell’Umbria meridionale, facente parte della provincia di Terni. E’ situato sull’altopiano dell’Alfina ai confini con il Lazio.

Attualmente è famoso per essere considerato la “capitale” italiana del Football Americano in quanto in questa località venne costruito il primo stadio interamente dedicato a questo sport.

Attualmente lo stadio è proprietà della Federazione Italiana che utilizza l’impianto per gli allenamenti della nazionale di questo sport e per ospitare incontri di carattere internazionale.

Dal punto di vista storico e culturale sono molti i luoghi da visitare e le curiosità legate a Castelgiorgio.

Fontana della selva

Conosciuta ormai da anni come fontanaselva,e sita in località Casaperazza è stata per dei secoli l’unica sorgente dove gli abitanti dei dintorni si rifornivano di acqua.

Pochi però sanno, che già dal 1800 in questa sorgente hanno bevuto dei famosi briganti.

David Biscarini di Marsciano, uno dei più celebri conosciuto a torto per aver rapito e ucciso il conte Claudio Faina, si dice che passasse spesso alla fontana per rifornirsi di acqua durante la sua latitanza

Non meno noto è Luciano Fioravanti, un malfattore nato ad Acquapendente, e ricordato oltre che per la sua ferocia, come: il bel biondo che piace alle donne.

Molte volte durante i dodici lunghi anni della sua permanenza in zona trovava riparo in una grotta vicino alla sorgente dove dava appuntamento alle gentil donzelle sensibili al suo fascino.

La grotta che ha origini sconosciute forse di origine Etrusca esiste ancora e sebbene l’ entrata sia quasi ostruita, mantiene uno strano e magico influsso su coloro che riescono a  visitarla.

La grotta preistorica

La grotta, scoperta nel 1992 da un giovane volontario del Gruppo Archeologico “Alfina” di Castel Giorgio, Giuseppe P. è situata  sulle pareti scoscese del torrente Romealla

Di forma grossolanamente ovale, e riempita di fango e detriti ( all’inizio dello scavo era possibile lavorare solo in ginocchio o distesi ) è stata ripulita nell’ agosto del 1993 con la consulenza e la direzione della dottoressa della Soprintendenza Archeologica dell’ Umbria Maria Cristina De Angelis.

Dopo molti sforzi che hanno permesso di poter lavorare all’ interno della stessa quasi in piedi, sono stati ritrovati dei materiali datati, dopo un attento esame nei laboratori del Museo Archeologico di Perugia, XVI o XIV secolo.

I pezzi ritrovati nella grotta pur essendo in numero ridotto hanno permesso ai tecnici della Soprintendenza  di ricostruire in forma virtuale 5 vasi di foggia preistorica di cui uno

particolarmente interessante per la sua appartenenza alla cultura appenninica, che datano la frequentazione umana dei territori dell’ Alfina molto indietro nel tempo, dato che come suggerisce

il nome del tipo di cultura ( appenninica, proveniente dagli appennini ) nel XVI secolo circa, sulle sponde del torrente già si trovavano i segni del passaggio di altri popoli provenienti da più regioni.

Il bassorilievo

Per molto tempo questa antica pietra scolpita in età quasi sicuramente romana è stata per anni la parte centrale dell’ arcata di un piccolo ponte sul Romealla conosciuto in paese come ponte delle Fontane Vecchie.

Quando il ponte alcuni anni fa’ è stato ampliato la pietra fu rimossa e messa sotto custodia in un locale del comune di Castel Giorgio.

Il bassorilievo raffigurante un uomo che incita un toro con la frusta, proviene quasi sicuramente da un piccolo tempio, forse posto ad uno delle tante biforcazioni che esistevano al tempo l’ impero romano, la piana dell’ Alfina infatti, era attraversata in epoche diverse  da alcune importanti strade romane, ad esempio, la Trajana, la Cassia e la Gioviana.

La pietra che pesa circa 80 kg è però spezzata e manca circa una metà della raffigurazione.

Nel museo di Bolsena esiste un bassorilievo molto simile ed è stato ritrovato intero, nelle foto seguente si possono notare ambedue i bassorilievi, simili anche nella forma e nelle misure.

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